
Innanzitutto, in caso di transazione in contanti è essenziale rispettare l’attuale limite di 2.000 euro (in vigore dal 1° luglio 2020). Nel caso si scelga invece l’utilizzo di una forma di pagamento tracciabile -sempre preferibile per evitare problemi col Fisco che potrebbe indagare su una possibile attività illecita di riciclaggio di denaro-, per esempio, il bonifico bancario piuttosto che l’assegno, è consigliabile inserire già nella causale le motivazioni della transazione, ad esempio “prestito per difficoltà economiche” o ancora “prestito per acquisto auto” o ancora utilizzando la dicitura “prestito infruttifero” se non sono previsti interessi sulla somma erogata.
Il secondo passo da seguire è la redazione di una scrittura privata che andrà poi validata secondo diverse modalità, tra cui la registrazione presso l’Agenzia delle Entrante, in caso di importi elevati. Oppure, recandosi di persona all’ufficio postale per chiedere l’apposizione della data al documento, inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno o attraverso appositi servizi a pagamento online ed ancora, più semplicemente, inviando una PEC tra le parti. Infatti, la Posta Elettronica Certificata, rappresenta la versione digitale di una raccomandata a/r, e può essere utilizzata non solo nel caso di prestiti tra familiari, ma in ogni occasione in cui si abbia bisogno di certificare la data di un documento o inviare una comunicazione ufficiale che abbia valore legale.
Una volta eseguita la validazione con una di queste modalità, si potrà così erogare il prestito o la donazione tra privati senza il rischio di incorrere in sanzioni o verifiche da parte del Fisco.